Isera - archeologia

Il territorio di Isera, per la buona esposizione e la particolare vocazione agricola dei suoi versanti, dovette costituire fin dall'antichità un forte richiamo per lo stanziamento umano. Le testimonianze archeologiche, qui particolarmente ricche, attestano infatti la presenza dell'uomo fin dall'età preistorica.
Dopo una frequentazione sporadica dei siti più elevati in età paleo-mesolitica (XII-VII millennio a.C.), a partire dal Neolitico gli insediamenti umani si fecero stanziali; lo dimostrano in particolare il villaggio su altura della Torretta (4500/4300 – 2900/2600 a.C.), quello di Castel Pradaglia (2200-900 a.C.) e il sito in grotta di Castel Corno (XXII – XVII secolo a.C.).
In epoca romana l'occupazione antropica del territorio si fece capillare, come provano sia le attestazioni toponomastiche e in particolare i toponimi prediali di origine latina, qui particolarmente densi (Coiano, Crispiano, Marano, Reviano e Rizana, solo per citarne alcuni), sia le evidenze archeologiche. Queste ultime attestano la presenza di nuclei sia abitativi che sepolcrali, come ad esempio nel sito di Colle Pennino, a nord dell'attuale abitato, dove oltre a una necropoli documentata fin dall'Ottocento recentemente sono stati messi in luce anche i resti di un insediamento, forse a carattere produttivo.
La testimonianza più significativa per quest'epoca è però costituita dalla Villa romana, una struttura di notevole impegno architettonico affacciata sulla valle dell'Adige, riconducibile al modello centroitalico della villa urbano-rustica, la cui funzione residenziale e produttiva doveva essere strettamente legata, oltre che all'idrovia atesina, anche alla viabilità principale, rappresentata dalla strada romana che collegava Verona e Tridentum, per alcuni studiosi da identificare col ramo padano della Via Claudia Augusta.
Nel Medioevo, infine, quando colli e alture divennero le sedi privilegiate dei castelli, anche il territorio di Isera vide sorgere le sue strutture fortificate: ben due i castelli attestati da ruderi ancora oggi visitabili grazie ai recenti interventi di restauro, quello di Castel Corno (XII-XVIII secolo). e quello di Castel Pradaglia (XII-XV secolo).