Isera - Villa Romana

La villa romana di Isera costituisce un sito archeologico eccezionale nel panorama insediativo del Trentino di età romana. L'edificio infatti, unicum a livello provinciale, presenta le caratteristiche di quel tipo di impianto extraurbano che, in base a una distinzione terminologica risalente all'autore latino Varrone, viene definito "villa urbano-rustica". Si tratta di un grande complesso architettonico dipendente da una proprietà agricola, che alle tradizionali funzioni produttive proprie dell'azienda rurale associava anche una funzione residenziale, articolandosi perciò in due quartieri distinti e complementari: la pars urbana, dotata di sale di rappresentanza, ambienti di soggiorno e aree balneari decorate da affreschi e mosaici, e la pars rustica, composta dai locali e dalle strutture necessari al funzionamento produttivo della villa. L'interesse per i resti dell'antico edificio, purtroppo in gran parte demoliti nel 1948-49 durante la costruzione della scuola materna del paese, si deve all'iniziativa di Adriano Rigotti, noto studioso di antichità locali, che a seguito di un paziente lavoro di raccolta di testimonianze e informazioni, nel 1973 promosse e coordinò il primo scavo archeologico nel sito. Fu il preludio a una serie di campagne di scavo sostenute e finanziate dal Museo civico di Rovereto in sinergia con il Centro studi lagarini e con l'Università di Trento, le quali, susseguitesi in modo irregolare nell'arco di un trentennio, hanno condotto alla scoperta di una parte consistente della basis villae orientale (il basamento artificiale in muratura su cui poggiava il corpo principale della villa) e di alcune evidenze relative all'ala nord del fabbricato (de Vos, Maurina 2011). I resti, a tutt'oggi in attesa di un intervento di restauro e valorizzazione da parte della provincia autonoma di trento, sono visitabili su prenotazione presso il Museo civico di Rovereto.