Nogaredo - Castel Noarna

Archeologia
Dai dintorni del castello provengono reperti sporadici attribuibili all'età del Bronzo finale e della seconda età del Ferro. In particolare, appartiene alla "cultura di Luco"(1200-1000 a.C.) una fibula di bronzo ad arco di violino rinvenuta nel sito; trattandosi di un reperto decontestualizzato, tuttavia, non è possibile dire se vada messa in relazione con un insediamento, una necropoli o a un luogo di culto. Al II-I secolo a.C. risale invece una fibula di schema medio La Tène.

Castelnuovo (Castel Noarna)
Il castello, di cui si ha notizia a partire dal 1189, fu teatro delle violente imprese di Federico (detto Borsa) di Castelnuovo, che fu tra l'altro a capo della rivolta antivescovile che coinvolse diversi feudatari locali. La ribellione venne però sedata nel 1234, gli insorti dovettero sottomettersi e Federico fu processato e condannato. La sentenza prevedeva tra l'altro l'obbligo di procedere alla demolizione di Castelnuovo, fatta salva però la possibilità, per i famigliari rimasti fedeli al vescovo, di erigere un nuovo castello sul dosso di S. Lazzaro poco a nord, nei pressi di Pedersano. In realtà, anche se i contorni della vicenda rimangono oscuri, ne l'una ne l'altra operazione si verificarono. Entro il 1314 Guglielmo Castelbarco prese possesso del castello, che nel 1456 fu conquistato da Giorgio e Pietro Lodron, invocati a sostegno dal vescovo Giorgio Hack dopo che questi non era riuscito a far riconoscere la propria autorità dalla locale linea castrobarcense. L’episodio e la seguente investitura dell'edificio agli stessi Lodron innescarono un contenzioso aggravatosi con la cattura e incarcerazione di Pietro Lodron da parte dei Castelbarco. Le due famiglie raggiunsero nel 1479 un accordo in base al quale i nuovi signori avrebbero risarcito in denaro gli antichi feudatari. Alla committenza lodroniana si devono le successive trasformazioni del castello l’elegante decorazione in cui spiccano i cinquecenteschi affreschi della volta dell'Atrio d'onore tra i quali compare – oltre a una serie di vedute di castelli lagarini – una delle primissime e rare copie pittoriche, benché parziali, dei dipinti michelangioleschi della volta della Cappella Sistina. A Castelnuovo, dove nacque nel 1586 Paride Lodron futuro principe vescovo di Salisburgo, tra il XVII e il XVIII secolo vennero incarcerate diverse donne accusate di stregoneria, processate nel sottostante palazzo Lodron di Nogaredo, dove la famiglia si era nel frattempo trasferita. Il castello, che nel 1780 appariva abbandonato e in rovina, nel 1974 fu venduto a privati.