Nomi - geologia

Due elementi geologici/geomorfologici marcano fortemente il paesaggio del Comune di Nomi, il primo la maestosa parete aggettante che chiude il paese sul lato di Nord-Est, il secondo il corso del Fiume Adige a Sud. Si tratta di due confini naturali che fin dall'antichità hanno influenzato la storia e lo sviluppo di questa porzione di territorio.
Guardando all'intero pendio sovrastante l'abitato, risulta esposta con discreta continuità la successione litologica mesozoica dal Giurassico col Gruppo dei Calcari Grigi al Cretaceo con la Scaglia Rossa. Mentre nel settore centrale, su cui si affacciano le cenge della dorsale del Dusion e dove il substrato roccioso è in parte obliterato dalla coltre detritica, è stato realizzato un vallo - tomo, si tratta di un'opera di protezione paramassi a difesa dell'abitato nei confronti di distacchi dalle pareti sovrastanti.
Le rocce che contraddistinguono il Comune di Nomi sono rocce carbonatiche spesso fossilifere, frutto della deposizione in un ambiente marino. Di questo ambiente, così diverso dalla situazione attuale, ci racconta un fossile esposto nelle sale del Museo Civico di Rovereto. Si tratta dell'apparato masticatore di Lepidotes maximus (ovvero di un pesce osseo oggi estinto) ben conservato in una porzione di Rosso Ammonitico ritrovato in Località Agli Olmi nel dicembre del 1897.