Pomarolo - Castel Barco

Il castello, dal quale deriva il proprio nome la più celebre dinastia feudale della Vallagarina, è documentato a partire dal XII secolo. Risulta che nel 1198 vi vantasse dei diritti anche un tale dominus Tisolinus, ma in seguito Castel Barco rimase proprietà esclusiva dell'omonima famiglia, cui appartiene ancora oggi. Il fatto che l'edificio non venga menzionato in testamenti e atti ereditari è stato interpretato come conseguenza del suo essere un bene indiviso, luogo dell'identità dell'intero casato. In effetti attorno ad esso detenevano beni le linee castrobarcensi di Beseno, Lizzana, Noarna, Gresta, Albano, Tierno e Rovione, alcuni esponenti delle quali nel corso del XV secolo risultano titolari anche del castello. Titolarità però puramente formale a partire dal 1439, da quando cioè la Repubblica di Venezia (che dal 1411 si affermò progressivamente nella Vallagarina) si impadronì anche di Castel Barco. Il nuovo governo vi stabilì un suo capitano e dispose - attraverso il Podestà di Rovereto - alcuni indispensabili interventi manutentivi dell'edificio, che all'epoca risultava essere il più malridotto dell’intera valle. Assediato nel 1508, allo scoppiare delle ostilità tra l’imperatore Massimiliano d'Asburgo e la Serenissima, esso cadde - secondo alcuni per tradimento - e venne saccheggiato ed incendiato. Pare che da Trento venisse inoltre inviata una squadra di guastatori per demolirlo definitivamente. Distrutto il castello, comunque, non cessò di esisterne il feudo, che fu concesso al termine della guerra dallo stesso Massimiliano al suo alleato Antonio Castelbarco di Gresta. Da allora continuò poi a passare per via ereditaria ai membri della famiglia fino ai giorni nostri.