Villa Lagarina - Castellano, Ponte "romano"

Non è l'unico ponte "romano" conosciuto in Trentino, quello di Castellano, ma certo anche questo, come gli altri, ha una origine ben più recente. La presenza di queste costruzioni è comunque una interessante, e talvolta anche suggestiva testimonianza di un paesaggio ormai scomparso, segnato da tracciati viari (non solo strade carrabili, ma più spesso sentieri e mulattiere) un tempo intensamente praticati e poi progressivamente abbandonati. Oggi quella della Vallagarina è essenzialmente una viabilità di fondovalle, ma nel Medioevo una fitta rete di transiti si svolgeva anche in altura, sulle pendici montuose e attraverso i valichi ubicati tra una valle e l'altra. Del resto la presenza di diversi castelli e luoghi di culto a quote oggi ben poco frequentate si spiega appunto anche con il diverso rapporto esistente nel Medioevo tra l'uomo e il territorio. Anticamente le due principali vie di comunicazione della valle in direzione nord–sud erano rappresentate dalla "strada imperiale" e dal fiume Adige, che era navigabile, ed erano presidiate da un sistema di "chiuse" fortificate come quelle di Serravalle, del Murazzo di Castel Pietra e, circa di fronte a questo, di Chiusole. Sulla sinistra atesina esistevano dei percorsi secondari alternativi, a loro volta collegati con una ramificata serie di passaggi tra i vari centri abitati e tra questi ultimi e le aree di sfruttamento agricolo, boschivo e paschivo. Laddove fosse necessario superare corsi d'acqua o dirupi impossibili da aggirare altrimenti, quasi mai esistevano ponti in muratura (che erano costruzioni impegnative riservate, e anche qui assai di rado, alle località principali), ma eventualmente passerelle in legno o semplici guadi.