Le giazère

ambito GEOLOGIA

A monte della Località Pra del Lac, incastonati in una morfologia caotica e sconnessa, suggestiva per le nebbie estive, si notano numerosi anfratti, noti e usati da secoli come “giazère”, luoghi di conservazione di ghiaccio e neve. Si tratta di vuoti di dimensioni medio-piccole compresi tra massi accostati, anche ciclopici, o in ampie fratture all'interno di enormi lastroni di roccia. L'insieme è probabilmente frutto di eventi franosi riferibili al periodo post-glaciale. Lo scienziato danese Niels Stensen (Niccolò Stenone) perlustrò e studiò queste grotte alla fine del Seicento, avvicinandosi molto alla spiegazione del fenomeno che fa sì che ghiaccio e neve resistano per tutta la stagione calda. Il sistema, in virtù delle sue proprietà termiche legate all'assetto locale e allo stato della roccia, raffreddato in inverno tende a mantenere la sua temperatura anche nella stagione estiva. In estate si instaura una circolazione forzata naturale con l'aria fredda che scaturisce dal basso richiamando negli anfratti l'aria calda esterna che si raffredda a sua volta, con conseguenti fenomeni di condensazione. Il particolare microclima determinato da queste buche fredde spiega la presenza di specie tipiche di vallette nivali (Salix retusa) e di ambiente subalpino (Rhododendron ferrugineum).