Pomarolo - archeologia
Il territorio del comune di Pomarolo conobbe una frequentazione umana fin dagli albori del Neolitico. Un piccolo nucleo di reperti riferibili alla cosiddetta cultura dei "Vasi a Bocca Quadrata" fu rinvenuto infatti a nord del paese nel XIX secolo.
Al Neolitico tardo/finale e all'antica età del Bronzo è invece riferibile un probabile castelliere identificato nel sito della Corona del Sachiel presso Servìs di Savignano. Quest'ultima località è però nota soprattutto per gli scavi condotti negli anni '60 del secolo scorso, che rivelarono la presenza di un cimitero di età tardoromana con sepolture ad inumazione ed elementi di corredo che riconducono a una comunità di uomini armati e che è stato interpretato come il possibile indizio dello stanziamento nel IV-V secolo d.C. di un manipolo di soldati, forse federati di estrazione germanica, a controllo della viabilità.
Che in epoca romana le campagne nei dintorni dell'attuale abitato di Pomarolo fossero suddivise in fondi agricoli facenti capo a piccoli proprietari, sembra confermato sia dal rinvenimento sporadico di piccoli nuclei di tombe nei due secoli scorsi (ad esempio a Basiano, a Savignano, a Chiusole e nella stessa Pomarolo), sia dalla sopravvivenza di alcuni toponimi prediali derivati da gentilizi latini (Basiano, Rampignano, Savignano).
Oltre alle potenzialità agricole, anche il territorio di Pomarolo offriva risorse naturali, come l'argilla, che si prestavano allo sfruttamento artigianale: rinvenimenti archeologici risalenti alla seconda metà dell'Ottocento attestano in particolare a Chiusole la presenza di una fornace romana volta alla produzione di pesi da telaio in terracotta. La nascita di un insediamento a Chiusole è verosimilmente legata anche all'opportunità di presidiare questo tratto dell'antica viabilità: per l'epoca medievale a Chiusole è infatti documentata una torre, oggi non più visibile, a cui sembra che fosse associata una porta di sbarramento, a cui si può far risalire il nome stesso del paese.
A breve distanza, a est di Chiusole e a sud di Savignano, sorgono sul Monte Corona i ruderi di Castel Barco, di cui attualmente ben poco si conosce; a torto o a ragione, esso viene considerato il castello avito della famiglia, che da qui prende per l'appunto il nome e che ancora oggi ne mantiene la proprietà.